"DALET è la quarta lettera dell'alfabeto ebraico. Esso è simbolo di arresto, di costrizione, e la parola che lo esprime ci dice che si tratta di una porta, una liberazione dal bisogno.
Il dalet, è in realtà una matrice, ciò che appare senza sbocchi, è una porta per chi sa vedere e per chi sa attendere. Non è una dunque una porta qualunque, è il collo dell'utero, ed implica una sosta nella matrice, dove per chi deve passare matura la sua dimensione.
Il dalet è costruito come una porta nella quale i due stipiti sono dei 4, al cui interno passa il 3, gimel, il movimento di vita.
Se questi stipiti non esistessero, la casa aperta, non sarebbe pià un riparo, la vita non vi si potrebbe svolgere.
Se gli stipiti fossero troppo stretti, la vita non potrebbe più passare, sarebbe schiacciata dal muro, soffocata nella tomba che diventerebbe la casa senza porta."
R. Mariani, Il libro della città
DALET è un collettivo di architettura nato dalla decennale collaborazione tra Francesco Sabbatini, Fabiagio Salerno e Nicola Scaramuzzi.
Dopo aver conseguito la Laurea in Architettura a Firenze, decidono di intraprendere un cammino professionale parallelo, affinando le proprie competenze presso differenti studi di progettazione, portando avanti contestualmente un progetto comune sotto il nome collettivo di QAYIN ARCHITETTURA.
Nel 2016 decidono di dare inizio ad una nuova realtà, mettendo insieme le sensibilità acquisite, in uno spazio condiviso a Bologna.
In equilibrio tra la tradizione e la contemporaneità, DALET ARCHITETTURA affronta tematiche che riguardano diversi campi dell’Architettura, tra Teoria e professione, con incarichi pubblici e privati. Dalle infrastrutture al riuso degli spazi urbani e abitativi, dai concorsi di progettazione alla grafica, all’interior design, quella di DALET è una realtà dinamica in continuo aggiornamento.